
Giorgio Bertin, padovano, vive e lavora a Firenze. Artista e poeta.
Negli anni Ottanta del Novecento è stato esponente dell’espressionismo metropolitano newyorkese.
Partecipa spesso con i suoi lavori al progetto TAEx (total artistic exibition): grande esibizione artistica clandestina proposta in aree periferiche della città presso edifici abbandonati.
Tra il 1981 e il 1982 realizza il progetto Spasmo-Plus, una ricerca fotografica e poetica portata a termine con l’appoggio del Dipartimento della sanità di New York
Lo scopo è quello di documentare l’espulsione dei rifiuti verso gli inceneritori e le discariche di Brooklyn e Staten Island.
Prendendo spunto da questa prima esperienza, continua il suo lavoro di documentazione fotografico-artistica e di ricerca in realtà semi abbandonate di altre grandi città.
Si avvicina così alle comunità di artisti-riciclatori che le popolano: pittori, scultori, musicisti e gente di spettacolo.
Pittore e scultore, l’artista ha coniato il termine Garbart (da garbage: rifiuto, immondizia) per definire la propria produzione artistica.
Garbage è anche il titolo alla sua esposizione (del 1988) in Palazzo Vecchio a Firenze.
Partecipa alla Mostra internazionale d’arte Caos e Bellezza organizzata a Genova in occasione delle Colombiadi (1991).
Nel 1993 è tra i cinque poeti scelti per l’assegnazione del Premio «Laura Nobile» (Siena) con la raccolta Anni di Cellophane.
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