Dion Fortune (Violet Mary Firth, 1891-1946) Psicanalista freudiana ed esperta di esoterismo, grande maga e fondatrice del gruppo di studi occulti “The Fraternity of the Inner Light”. Fu forse la prima scrittrice di magia cerimoniale e di ermetismo che attinse a piene mani alle opere di Freud e Jung. Venexia ne ha pubblicato vari saggi e tutti i suoi romanzi esoterici, oltre a testi che ne decodificano i contenuti.
Lo scopo principale che Dion Fortune voleva raggiungere attraverso i suoi romanzi era di allargare al vasto pubblico le sue conoscenze di magia e di occultismo. Credeva nel ritorno a una libertà individuale naturale in cui l’energia femminile e lunare si innalza a intermediario con il divino.
Nacque come Violet Mary Firth a Llandudno (Galles) nel 1890 da una famiglia di albergatori. Alcuni suoi biografi narrano che già a quattro anni avesse visioni di Atlantide. Queste la indirizzarono più tardi verso la magia, ritenendosi la reincarnazione di una grande sacerdotessa del tempio.
Durante l’adolescenza, la sua famiglia si trasferì a Londra dove iniziò un percorso di conoscenza attraverso la Christian Science. Si avvicinarono inoltre alla psicologia freudiana, le società teosofiche, l’ordine cabalistico della Golden Dawn. Tutto ciò condito dagli studi occulti con il professore anglo-irlandese T.W.C. Moriarty. Fu proprio quest’ultimo che la salvò dagli influssi nefasti e protratti negli anni di attacchi psichici, subiti durante la sua permanenza in collegio. Il Dr. Taverner, personaggio principale di uno dei suoi romanzi più famosi, The Secrets of Dr. Taverner è ispirato al professor Moriarty.
Il tema di questo libro è comune a quello di altri suoi romanzi, ad esempio Il Dio dal piede caprino. Nel libro una persona caduta in disgrazia con il mondo e vicina al crollo psicologico viene salvata da una sacerdotessa potente, o da un mago, e reintegrata socialmente e psichicamente.
Prima dello scoppiare della I Guerra Mondiale, quando era poco più che ventenne, studiò psicologia e lavorò per qualche anno come psicanalista. Dion Fortune fu forse la prima scrittrice di magia cerimoniale e di ermetismo che attinse a piene mani alle opere di Freud e più tardi di Jung.
Dopo la morte di Moriarty, diresse la “Christian Mystic Lodge” della Società Teosofica. Nel 1926, sposò Thomas Penry Evans, un dottore gallese che lavorava a Londra, detto Merlino dagli amici per i suoi interessi magici. Il loro rapporto si basò sulle attività magiche comuni incentrate sulla zona di Glastonbury, vicino a Stonehenge, piuttosto che su un’autentica relazione di coppia. Quando nel 1939 Evans la lasciò per un’altra donna, Fortune tenne comunque aperto sia il centro di Londra sia quello di Glastonbury. Quest’ultimo fondato per il gruppo “The Fraternity of the Higher Light”. Morì di leucemia a Londra nel 1946.
Il nome d’arte dell’autrice deriva dal motto “Deo Non Fortuna” che alcuni sostengono fosse il motto di famiglia. Altri ritengono fosse quello da lei scelto quando aderì alla setta della Golden Dawn. La sua appartenenza alla Golden Dawn durò dal 1919 al 1922 circa. Terminò dopo ripetute liti su divergenze con Moina Mathers, la moglie del fondatore defunto S. L. MacGregor Mathers.
Nel creare la Fraternity of the Inner Light, Fortune Dion volle dare un’impronta del tutto personale al suo gruppo. Si basò proprio su quelli che riteneva fossero gli errori della Golden Dawn, tra i quali elencava anche l’organizzazione gerarchica tipica anche agli ordini massonici e alle società teosofiche. Inoltre, desiderò porre l’accento su una tradizione occidentale basata su temi esoterici e magici che esaltassero il principio femminile.
Durante l’inverno del 1923/24 in uno dei suoi soggiorni a Glastonbury, l’autrice stabilì che la porta al mondo dell’oltretomba celtico si trovasse sotto la torre di Glastonbury, la mitica Tor. Ne fece luogo dei suoi culti, oltre che l’argomento di uno dei suoi libri su Avalon. Si definì, tra le altre cose, l’ultima degli Avaloniani, maghi e sacerdotesse che erano attratti al Tor quale centro del mondo della spiritualità e dell’ispirazione artistica. A quel luogo dedicò il suo testamento spirituale.
Le sue opere si dividono principalmente in romanzi e “prosa seria”, come l’autrice definiva i suoi saggi. Fra questi alcuni capolavori, il cui principale è quello relativo alla “Cabala Mistica”, seguito da libri di occultismo pratico. Sono però i romanzi a sviluppare in modo più articolato il suo pensiero. Infatti affermava di sentirsi più libera in quel contesto di spaziare nella forma e nei contenuti.
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