La mia anima non è autistica Sofia Caviezel campi magnetici edizionindipendenti

La mia anima non è autistica

(presentazione a cura dell’autrice Sofia Caviezel)

La mia anima non è autistica è il secondo romanzo della mia trilogia. Il primo, “L’universo le cose le sa” è edito da Edizioni Leucotea Sanremo.

Il romanzo narra in prima persona le vicende di Ananda, adolescente autistica che vive con la famiglia fra le colline del Piacentino dopo un’infanzia trascorsa su un camper in giro per l’Italia con la madre Anna e il padre adottivo Liam.

Ananda scopre per la prima volta la possibilità di intessere relazioni non mediate dai genitori, si avventura in un mondo, quello dei normali, che fatica a comprendere ma che la affascina.

Le restano paure e insicurezze dell’infanzia, a volte ha crisi di panico o di rabbia che la trascinano fuori di sé e la lasciano abbattuta e spaesata, ma ha una capacità di resilienza sorprendente e non comune, soprattutto fra persone con la sua patologia: Ananda crede nelle cose dell’Universo, come definisce una spiritualità innata che la accompagna da sempre e dà un senso a ogni aspetto della vita sua e degli altri. E’ convinta che le anime delle persone, e di ogni essere, scelgano in qualche modo il loro percorso terreno allo scopo di evolvere verso una saggezza salvifica e appagante, siano in cammino verso un mondo interiore e universale migliore, fatto di pace e consapevolezza.

Accompagnata dal cane Rover e occasionalmente da qualche compagno di scuola che accetta le sue stranezze, Ananda percorre le strade della Valtrebbia e i suoi boschi, si perde a stare, come lei definisce lo stato meditativo, incontra ragazzi di cui si innamora in modo fresco, spontaneo, ma non privo di dubbi e incertezze. Affronta un microcosmo di persone problematiche, alcune delle quali autistiche, in una breve vacanza che ha il sapore di una iniziazione: comprende per la prima volta cosa significa confrontarsi con una dimensione parallela ma non disgiunta da quella dei normali, e comincia a diventare adulta, a prendere decisioni a volte dolorose ma necessarie.

La particolarità de “La mia anima non è autistica” risiede nei due filoni che lo compongono: l’autismo, argomento negli ultimi anni sempre più conosciuto e dibattuto in ambito medico, scolastico e riabilitativo, e la spiritualità, che vede una continua espansione sia pratica sia letteraria.

La mia professione di neuro-psicomotricista per venticinque anni mi ha portata a conoscere il mondo di bambini e ragazzi disabili, in particolar modo autistici. Questo mi ha permesso di guardare alla protagonista del mio romanzo senza falsi pietismi, ben consapevole della realtà spesso dura e incomprensibile di queste persone. Ho potuto però anche vederne, almeno a volte, la potenzialità e la capacità di trarre dalla vita occasione di libertà, di crescita e espansione.

Non amo definire “speciali” le persone disabili in modo generico: non tutti lo sono, e le generalizzazioni valgono quel che valgono. Ho voluto parlare di una persona unica a particolare, che non conosce etichette, che impara a confrontarsi con esse ma rifiuta qualsiasi costrizione e imposizione, e che cerca, in modo del tutto personale, di capire il senso profondo della propria vita.