Peraspina Perapoma di Antonio Petrocelli edizonindipendenti

Peraspina Perapoma

Antonio Petrocelli

Peraspina Perapoma di Antonio Petrocelli

A tre anni dalla pubblicazione della felice raccolta poetica d’esordio – Garofani, 2016 – questo secondo libro di Antonio Petrocelli, intitolato Peraspina Perapoma, conferma e arricchisce una vocazione necessaria e consapevole che tutt’intera sgorga dal senso, robusto e smarrito, di un’appartenenza familiare. Il mondo interiore di Petrocelli – sentimentale e psichico – ha il suo nocciolo duro in una piccola terra di Lucania, a Montalbano Jonico, dove il poeta nacque e crebbe, e dove scoprì la natura, i cicli della semina, della cura, del raccolto, le fatiche nei campi, le durezze dei padri contadini e i loro silenzi enigmatici – ora giganteschi, ora feroci. La poesia di Petrocelli si può ascrivere a pieno titolo – da Esiodo a Scotellaro – alla poesia contadina, ovvero a quella linea poetica che porta nei versi oggetti, sapienze, saggezze, ricordi e malinconie umili espresse in sermo humilis – in una lingua essenziale ed esposta com’è sempre esposta la vita di chi vive nella terra, che segna e II sprofonda nell’appartenenza, e distanzia nella precarietà, nella maledizione della gettatezza. Con la maturità, il ragazzo che quattordicenne lasciò la Lucania per andare a studiare in un collegio a Firenze – città nella quale tutt’ora vive – sente che in quella terra senza più padri – colma di ricordi, di fantasmi e di nature morte – c’è una verità che preme, che deve essere detta; non tanto la verità di un paradiso perduto e ritrovato, quanto la scoperta dell’origine di una lingua sapienziale, popolare e orfica che, dopo molti decenni – ancora intatta – permette finalmente di ricucire i fili, ormai quasi onirici, che la vita ha reciso. Ma cosa fa quest’uomo nella sua terra ora che la terra non è più bisogno, non è più morso, non è più il silenzio contrario del padre? Perché quest’uomo interroga i perimetri, gli oggetti superstiti, i riti mai dimenticati, i ricordi, la proprietà? Perché sente di dover accendere un fuoco in una terra votata all’abbandono? Inutile girarci intorno: questo fuoco è acceso per dare calore e per fare luce sul padre morto. Tutto questo libro è un dialogo elegiaco con il padre, con III un tu che ha l’intonazione di un’invocazione a una divinità – in definitiva: con il mistero della continuità e delle somiglianze. È come se il padre sfuggito e svanito fosse ora l’unico specchio possibile nel quale osservare senza infingimenti le pieghe vere del volto che finalmente si compie. Ci si può riappacificare con i morti? La poesia, alterando spazio e tempo – e rendendo prossime tutte le epoche e tutti gli spiriti – ci riesce; ma ci vuole molto silenzio e molta solitudine, e una costante e struggente attenzione agli oggetti sopravvissuti, che sono la vera epifania di questo ritorno. Ne elenca tanti di oggetti Petrocelli, e ogni oggetto sembra un indizio, una traccia da seguire nel labirinto che, all’uscita, restituirà tutto intero il difficile volto del poeta. Realista come Scotellaro, limpido come Sinisgalli, ctonio e oltretombale come Pierro, Petrocelli ha, con Peraspina Perapoma, dissotterrato non soltanto un groviglio psichico personale legato alla paternità. Cioè: lo ha fatto ma, facendolo, non si è reso conto di aver anche IV dissotterrato la gloria della lingua dei padri poeti di Lucania, la voce, il suono e il calore di una grande poesia che è accomunata proprio dal fatto di essere germogliata nella terra, in questa precisa terra dove Petrocelli, dialogando con le ombre, mantiene religiosamente in vita i riti nonostante l’assenza dei miti. O, più correttamente, in attesa del loro ritorno. La poesia è spesso serendipità: si cerca qualcosa e si trova altro. In queste poesie a essere evocato è il padre morto – che però, come tutti i morti, non torna; ma per il suo tramite torna la poesia – la poesia come imperitura possibilità universale -, che è il luogo in cui i morti tornano in vita e le cose si metamorfizzano: in Peraspina Perapoma il corpo del padre si fa lingua poetica.

ISBN: 978-88-943839-2-8

Data di pubblicazione: Aprile 2019